VORTEX SOLO SHOW – BOLOGNA, 2015

6 Marzo, 18 Aprile 2015 – Portanova12, Bologna

Dal 6 Marzo al 18 Aprile 2015 nuovi lavori “VORTEX” saranno presentati alla galleria Portanova12.
Le fotografie sono di Rosy Dennetta e Mario Covotta

“Il cielo è un muro intonacato che aspetta di essere effigiato con segni primordiali, lettere vaganti che cadono come squame da un cerchio nero (o bianco) che può essere una luna nuova o un sole all’aurora. O un buco nero. In principio erat verbum”
Giuseppe Sermonti, dell’Osaka Group of Dynamic Structuralism

Opiemme presenta un ciclo di mostre intitolato “Vortex”, parola latina che significa vortice, gorgo, e rimanda alla spirale, un simbolo di vita, che rispecchia la forma della nostra galassia, la Via Lattea, spirale perfetta.
Influenzato dal libro del genetista Sermonti, “L’alfabeto scende dalle stelle”, e da un’attrazione verso tutti quelli che sono i misteri che regolano l’universo, Opiemme dipinge astri da cui volteggiano lettere, come polvere di stelle.
In questa nuova visione dell’artista l’universo è simbolo di equilibrio, e ogni suo elemento è interconesso. Emerge un’ispirazione alla “Teoria del tutto” di Stephen Hawking.
Opiemme “compie un salto e si lascia alle spalle la street art dei suoi esordi facendola evolvere in una personale versione di poesia visiva”, scrive la critica Olga Gambari sulle pagine di Repubblica, e continua “c’è la pittura, che si staglia su tutto come simbolo, nette forme nere che imprimono un marchio e rendono segni primari e alfabeto un’icona.”

Si distinguono due diversi stili sullo stesso tema: in uno il colore è protagonista, con un fitto dripping che, quando la pittura si fa più figurativa, ricorda il puntinismo; il secondo si realizza su fogli d’epoca di giornale e di mappe e la pittura è essenziale, ridotta, asciuttta e basilarmente nera.

Nei testi critici questo suo lavoro viene così descritto da Maria Letizia Tega prima : “scardina l’analisi saussuriana, scinde significato e significante, non vi è più presupposizione reciproca e le lettere si spogliano del loro ruolo. Non catturano l’attenzione di chi osserva costruendo parole, diventano soltanto delle macchie di colore, degli elementi astratti.“; e poi da Daniele Decia che sottolinea ulteriormente come una componente astrattistica compaia nel suo lavoro e la definisce, con un gioco di parole che unisce informale e poesia visiva, “lettere informali”: “crea immagini fatte di parole (lettere), ora queste si frammentano e le lettere volteggiano arricchendosi di una componente astrattistica (informale).”

Il legame storico e l’attenzione sono rivolte al giocare con le lettere, al disegnare con le parole, e al lavorare sulla poesia. Cosa che lo mette profondamente in contatto con la poesia visiva italiana, e con tutti quei movimenti che hanno usato la parola unita alle immagini.
Debito che Opiemme riconosce, e che trova negli spazi galleristici, nelle scatole bianche, il territorio perfetto per un dialogo con le avanguardie del passato.

La ricerca condotta su ‘Vortex’ ci permette di vedere il lavoro dell’artista di Torino nella sua completezza.
Spesso chiamato il poeta della street art, Opiemme da sempre lavora per portare la poesia in ambienti pubblici (senza distinzione fra outside e indoor) affinchè i testi possano raggiungere occhi che li leggano.
La street art, in questo processo/manifesto, è ed stata solo un medium all’interno del suo operato. Il medium della libertà, in un lavoro che è stato ispirato ed ha profonde connotazioni di arte pubblica, evidenti in una pittura murale come quella dediata a Wislawa Szymborza a Gdansk in Polonia, in un lavoro su 10 piani di palazzo che si fa site-specific, e riconosciuto a posteriori dalla Fondazione del premio nobel 1996 per la poesia.
Presenta così un lavoro che in galleria si fa più profondo ed entra nella sintassi della ricerca, mostrandocene le diverse forme.

Portanova12 Gallery
Via Porta Nova 12, Bologna
email: portanova12galleriadarte@gmail.com
Orari: Lun-Sab 16.30 – 19.30
338 531 8469