Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea di Stefano Dal Bianco
Quodlibet 2019, un libro di Stefano Dal Bianco
Pag. 9 – 10
“Il titolo di questo libro accosta in modo paradossale due fuochi ricorrenti negli scritti che io compongo: distrazione e silenzio.
Non c’è poesia senza dedizione al silenzio. Chi scrive deve trovare e salvaguardare una certa dose di silenzio interiore. Fino a qualche decennio fa si poteva pensare che fosse il rumore del mondo a distrarre i poeti dal loro luogo proprio. Mi sono accorto che alla base di molte delle mie considerazioni c’è l’esperienza diretta di un rovesciamento dei termini. La quantità e la qualità del rumore della vita contemporanea hanno mutato la condizione esistenziale di chi scrive, dei poeti, come quella di tutti. Viviamo sotto bombardamenti di comunicazione inessenziale.
Distratti dal silenzio, distratti dal nulla, 2020. Disegno sulla copertina del libro di Stefano Dal Bianco
“I poeti meritano ascolto? O qualcuno sta abdicando al proprio ruolo? Questo libro raccoglie le diverse meditazioni di uno dei protagonisti della poesia italiana dagli anni Ottanta a oggi.
Saggi, interventi a convegni e seminari, prove di autoanalisi, interviste, occasioni in cui la consapevolezza sul proprio fare non impedisce di parlare anche a nome dei compagni di strada.
Ne risulta un quadro, ordinatamente cronologico, delle questioni che via via si sono poste come centrali per la poesia italiana degli ultimi trent’anni: la reinvenzione di un lettore, le istanze del quotidiano, il significato del classico, le forme chiuse e la metrica libera, il rapporto tra realtà e verità, che cosa sia l’impegno nella polis.”
“Ho raccolto qui, secondo il filo del tempo, le riflessioni che nell’arco di trent’anni, e nelle forme più diverse, mi è capitato di scrivere o esporre pubblicamente intorno alla poesia, alla poesia in generale e alla mia in particolare.”